venerdì 6 luglio 2007

Fisarmoniche scordate

free music

Le scale mobili sono incredibilmente ipocrite. Non hanno né un primo né un ultimo gradino. I gradini si materializzano quando il rullo è in superficie, altrimenti vengono inghiottiti e si dissolvono, per poi ritornare alle tue spalle.

Metto un piede sul primo gradino di una scala mobile, o meglio sul primo che vedo sotto di me.

Sollevo anche l’altro piede, e mi concedo il lusso pericoloso di pensare per il breve tempo della salita. Adesso sono sopra, sono partito.


Due uomini sono gli unici segni di vita in una strada deserta. Oltre il burlone mascherato, naturalmente. Sono stranieri, forse albanesi, fuggiti dall’ostilità della propria terra per trovare quella della gente del paese in cui vagabondano per la sopravvivenza.

Sono sprezzanti nei confronti di tutti gli altri, suonano fisarmoniche che permeano l’aria del loro suono, canzonatorio come i loro padroni.

Si avvicinano e dicono caro, hai una moneta?

Se ne vanno dopo un no deciso ma colmo di inquietudine, e il vento si porta via le loro note.



Le scale mobili sono ipocrite ma ti concedono l’elevazione senza la fatica del camminare. Sono arrivato, il sogno è finito, ma decido di ricominciare.

Due passi in avanti, mezza piroetta e sono su un’altra scala.

La uso per il riposo e per rimanere burlone ancora per un giro; il movimento è fondamentale, la direzione insignificante.


Adesso c’è un uomo di colore che vende degli occhiali da sole, naturalmente imitazioni di marche celebri, in una spiaggia affollatissima in cui si mimetizza un burlone.

Sbatte contro un turista, gli chiede scusa. C’è la rassegnazione nella sua voce, ma il suo comportamento lascia trasparire la voglia di guadagnarsi da vivere con qualcosa che sia più dignitoso dell’elemosina.

Non c’è disprezzo nei suoi occhi, forse solo una punta di invidia innocente.


Mi guardo intorno, c’è aria condizionata e profumo di fresco e di abbigliamento nuovo. Mi circondano file di scaffali che si intersecano, ma quello che contengono non ha importanza.

Ormai è pura assuefazione, inizio la mia discesa.

Uso l’ipocrisia di una scala mobile per il puro piacere di farlo.

Sono attratto dalle dissonanze.

Sono il burlone mascherato, e un sottile lenzuolo di malinconia vela il mio spirito.

3 commenti:

Redazione ha detto...

Ciao Burlone Mascherato. Grazie per l'interesse dimostrato al mio modesto blog! Ti comunico che da questo momento sei inserito nel mio BlogRoll!
FuZz

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)