venerdì 7 settembre 2007

Bombe al chiaro di luna

(a grande richiesta vi linko lo spartito per pianoforte della sonata al chiaro di luna di beethoven)

Davanti a me c’è una bomba. Un timer malefico segna il tempo che ho a disposizione per disinnescarla: un anno intero, lunghissimo. In una stanza con delle pareti d’acciaio con dei fori per lasciar passare l’aria. Accanto a me c’è una poltrona con sopra un giornale. Al centro un bel pianoforte a coda.

Nient’altro.

All’inizio guardo la bomba, incuriosito e divertito.

Dopo qualche minuto mi avvicino e la esamino. Mi accorgo che sotto di essa ci sono le istruzioni per disinnescarla, scritte a caratteri minuscoli in un gigantesco manuale di millesettecentocinquantuno pagine.

Il mio sguardo diventa improvvisamente svogliato.

Burlone che fai? Ne va della tua stessa vita.

Chi sei?

Non è questo l’importante. Devi disinnescare la bomba.

Lo farò. Ma non adesso.

Inizio a suonare la sonata numero 14 di Beethoven.

The Moonlight sonata.

La sonata al chiaro di luna.

Solenne e magica.



Poi leggo il quotidiano. Mi addormento in quella poltrona comoda.

L’indomani trovo uno spartito diverso e un quotidiano diverso.

Va avanti così per quasi un anno.

Un anno meno un giorno.

Decido che è ora di smettere ed inizio a leggere il manuale. Complicatissimo, ma mentre sudore ghiacciato inzuppa le mie sopracciglia sfoglio rapido le pagine.

Fili ingarbugliati devono essere ordinati e ricollegati bloccando il timer.

Manca un’ora all’esplosione, ma io ho già finito tutto. Devo collegare l’ultimo filo e sono sicuro di non aver sbagliato assolutamente niente.

Tanto vale creare un po’ di suspense.

Aspetto quasi un’ora. Un’ora meno un secondo, per l’esattezza.

Poi collego il filo.

L’ultimo secondo passa ma il timer sembra non essersene reso conto.

Bloccato.

La porta si apre ed esco misurando i miei passi lenti e consapevole di aver superato una prova alla quale ho aggiunto quel gusto del rischio che contraddistingue il burlone mascherato.

Quando mi viene posta una domanda e sono praticamente con le spalle al muro a volte nascono momenti di lucidità chiarissima in cui i contorni delle risposte si delineano, improvvisamente chiari.

Alla salvezza seguono vittoria ed esultanza.

Perdo facilmente la concentrazione per riacquistarla in condizioni di stress estremo.

Prestazioni di un burlone che si ottimizzano quando la scadenza è quasi raggiunta, ne accarezzano il limite annullandolo e centrando l’obiettivo.

giovedì 6 settembre 2007

prigionia - epilogo

free music

Un'estate in crescendo.
Iniziata con un adagio ripieno di dissonanze allucinanti e conclusasi, passando per un forte melodioso, con un burlone mascherato che riesce finalmente a sorridere per tutte quelle immagini evocanti ricordi dolcissimi che scivolano sparse nella mia mente.
Fare nomi non mi è concesso, ma nessuno è escluso dai miei ringraziamenti.
Divertentemente ammirevoli, ve lo concedo.
Odio la malinconia... ma in questo momento si mescola a una piacevole nostalgia da cui vengo delicatamente sopraffatto.


Il burlone mascherato boccheggia, accovacciato sulla sabbia percossa da un vento che lo denuda – impietoso – e in preda a convulsioni stupende e perfette affonda le mani nell’aria.

Poi si alza in piedi e i suoi occhi fissano il vuoto mentre affiorano indecifrabili e complesse percezioni. Afferrano l’immaginabile e raschiano banalità dagli sguardi dei presenti. Il suo volto è scoperto e i suoi lineamenti sono finalmente visibili.

Tratto da "Le Memorie del Burlone Mascherato"

Io sono il burlone mascherato